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Oggi, 4 gennaio, si è svolto il secondo incontro Aran/parti sociali su due importanti tematiche del contratto: il nuovo modello delle relazioni sindacali e la parte economica. Presenti per l’Aran il presidente Sergio Gasparrini e, per il Miur, il vicecapo di Gabinetto del Miur Rocco Pinneri.

Lo Snals era presente con una delegazione guidata dal segretario generale Elvira Serafini e dal vicesegretario vicario Irene Tempera.
In apertura, Gasparrini ha presentato il quadro normativo di riferimento che ha disciplinato le relazioni sindacali negli ultimi anni fino al decreto 75 che ha introdotto un elemento importante nel confronto con le parti sociali: la partecipazione che ha rafforzato il sistema delle relazioni sindacali. Il presidente Aran ha preannunciato la consegna ai sindacati di una bozza di articolato, riproponendo, di fatto, il modello delle relazioni sindacali definito nel contratto delle Funzioni centrali.
Con riferimento alla parte economica, Gasparrini ha presentato la proposta del Governo: per quanto riguarda l’aumento mensile medio lordo degli 85 euro, verrà utilizzato il parametro della percentuale del 3,48 per cento, che sarà applicata alla retribuzione media dei lavoratori del comparto, definendo così l’aumento retributivo. Il modello proposto è dunque quello mutuato dal contratto del comparto Funzioni Centrali dove, messi al centro gli 85 euro nella scala parametrale, si è “rimediato” con un aiuto perequativo (le risorse sono state individuate tra quelle rimaste dal 1° gennaio 2016, 1° gennaio 2017 e 1° marzo 2018) in forma di un aumento mensile aggiuntivo (peraltro solo per il 2018) per le retribuzioni più basse in modo da avvicinarsi così alla cifra degli 85 euro.
Le OO.SS. hanno rifiutato in toto la proposta fatta dal presidente Gasparrini, in virtù delle specificità delle diverse sezioni che compongono il Comparto Istruzione e Ricerca, che non può essere omologato a quello delle Funzioni Centrali, sia per le relazioni sindacali (specificità garantita dall’art. 6) sia per la parte economica. 
Il segretario generale nel suo intervento ha ribadito che le specificità dei settori del comparto sono tali che non consentono di mutuare il modello delle relazioni sindacali dal contratto delle Funzioni Centrali. L’art. 6 del vigente contratto va, quindi, salvaguardato, magari procedendo a revisione e/o aggiornamento dello stesso.

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