SCUOLA


La nota del Ministero dell’Istruzione del 28 marzo 2022 lascia aperte molte questioni, esponendo le scuole a nuove difficoltà interpretative, in modo particolare per ciò che concerne l’utilizzazione in altri compiti dei docenti inadempienti all’obbligo vaccinale.

Non può che lasciarci perplessi l’indicazione secondo la quale al personale inadempiente, da utilizzare in attività di supporto alle istituzioni scolastiche, debbano applicarsi, fino al 15 giugno 2022 o fino alla data di adempimento dell’obbligo vaccinale, le vigenti disposizioni normative e contrattuali che regolano la prestazione lavorativa del personale docente ed educativo dichiarato temporaneamente inidoneo all’insegnamento. Con tale indicazione si vuole lasciare intendere che detto personale, pur conservando lo stato giuridico di docente, dovrebbe svolgere 36 ore di servizio settimanale.

Per lo Snals-Confsal si tratta di una disposizione che, oltre a travalicare il dettato di legge, utilizza in maniera errata le previsioni contrattuali, assimilando, tra l’altro, l’inadempienza all’obbligo vaccinale all’inidoneità all’insegnamento, per la quale le procedure contrattuali sono ben distinte dalla procedura d’ufficio introdotta dal Dl 24/22 per l’utilizzazione in attività di supporto alle scuole.

Il CCNI concernente i criteri di utilizzazione del personale dichiarato inidoneo alla funzione per motivi di salute, sottoscritto tra le parti il 25 giugno 2008, stabilisce, infatti, all’articolo 2 comma 4, che l’utilizzazione in altri compiti può essere disposta solo a domanda dell’interessato.

Lo Snals-Confsal chiede un’urgente rettifica della nota, in mancanza della quale è pronto a sostenere in ogni sede i diritti dei lavoratori pesantemente violati dalle indicazioni ministeriali.

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