Dimensionamento scolastico, Snals: “La riforma rischia di ampliare i divari territoriali”

Si è svolto stamane al Ministero dell’istruzione e del merito un incontro sull’attuazione dei provvedimenti di riorganizzazione della rete scolastica per il prossimo triennio.

L’amministrazione ha illustrato il provvedimento inserito nel decreto milleproroghe che autorizza le Regioni a incrementare di 185 unità le autonomie scolastiche su tutto il territorio nazionale. L’amministrazione ha anche confermato che saranno previsti ulteriori esoneri dei collaboratori dei dirigenti scolastici anche per le scuole oggetto di accorpamento.

“Purtroppo l’incremento non consente nuove assunzioni di dirigenti scolastici e di Dsga e non incide sul numero delle disponibilità per la mobilità interregionale dei dirigenti scolastici. Le autonomie salvaguardate potranno infatti essere affidate solo in reggenza a dirigenti scolastici e Dsga”. “Si tratta di un provvedimento che cerca indubbiamente di compensare le difficoltà incontrate dalle Regioni nell’applicazione del DI 127/2023 relativo alla riorganizzazione della rete scolastica per il triennio 2025/27. In realtà il provvedimento, nonostante la previsione di esoneri e semiesoneri per i collaboratori delle scuole affidate in reggenza e di quelle oggetto di accorpamento, rischia di aumentare le difficoltà gestionali delle scuole, che in molti casi risultano anche sovradimensionate”.

Lo Snals Confsal, pur apprezzando le intenzioni del Governo, ritiene “sia giunto il momento di avviare una seria riflessione sul piano di dimensionamento previsto dal PNRR. I risparmi modesti ottenuti con il taglio di centinaia di autonomie comportano pesanti risvolti organizzativi e gestionali che rischiano di compromettere le finalità educative del nostro sistema nazionale. Più che un risparmio di spesa ci sembra che la norma inserita nella legge di bilancio per il 2022 stia perseguendo un disegno di riorganizzare l’autonomia scolastica come unità amministrativa e non come presidio educativo”

“Siamo convinti che il Ministero farà ogni sforzo possibile per rivedere il piano di riorganizzazione della rete scolastica attraverso un ampio confronto con le organizzazioni sindacali e le istituzioni regionali. Come è stato già fatto con altre misure del PNRR sarebbe opportuno rinegoziare i termini del dimensionamento scolastico in corso di attuazione, per assicurare la necessaria continuità amministrativa e funzionale alle scuole nell’interesse del diritto all’istruzione e della qualità dell’insegnamento. La riforma 1.3 della Missione 4 del PNRR, la cui conclusione era prevista entro il 2021, doveva servire per l’obiettivo di ridurre i divari territoriali e non di ampliarli, come rischia di fare”.