SCUOLA


Il programmato incontro sul delicato tema delle posizioni economiche del personale ATA non può essere definito positivo; si è trattato di un altro momento interlocutorio che non ha portato a soluzioni certe né in senso positivo né negativo per tutti i tre aspetti che sono sul tappeto e che si possono sintetizzare:

a) nella necessità di retribuire con “l’una tantum avente carattere stipendiale fino al 31 agosto 2014” coloro, stimati in circa 5000, che sono in possesso di nomina giuridica ma che fino ad ora non sono stati retribuiti nonostante lo specifico contratto sottoscritto all’ARAN in applicazione di una specifica norma di legge e, si noti bene, per un servizio effettivamente prestato. Su questo punto l’amministrazione ha confermato la volontà di non procedere a disporre il pagamento a seguito del parere del MEF anche se sta procedendo, solo a seguito della forte pressione sindacale, a monitorare la situazione a livello territoriale per verificare l’esatta entità del fenomeno come richiesto dal MEF, al fine di quantificare l’eventuale spesa. La delegazione dello SNALS-CONFSAL ha ampiamente e approfonditamente motivato il diritto di tutti quelli che si trovano in questa situazione ad ottenere i benefici economici previsti dall’apposito CCNL sottoscritto e ha invitato l’amministrazione a coinvolgere l’ARAN che è il soggetto di parte pubblica legittimato ad interpretare l’applicazione del contratto sottoscritto e che, certamente, non potrebbe far altro che confermarne la validità dello stesso nei confronti di tutti coloro che hanno i requisiti previsti dal testo dell’accordo che, all’art. 2- comma 1, prevede: “in relazione alla specificità delle funzioni svolte nell’ambito della scuola, al personale ATA già destinatario, ai soli effetti giuridici, negli anni scolastici 2011-2012, 2012-2013 e 2013-2014, delle posizioni stipendiali di cui alla sequenza contrattuale del 25 luglio 2008 è riconosciuto – con finanziamento a carico delle risorse di cui all’art. 1-bis D.L. 23 gennaio 2014 n. 3 convertito nella legge 19 marzo 2014, n. 41 – un emolumento una–tantum avente carattere stipendiale, temporalmente limitato al periodo 1° settembre 2011- 31 agosto 2014:”;
b) nella necessità di retribuire tutti coloro che sono in possesso di nomina giuridica, i cui effetti economici erano stati bloccati dalle precedenti leggi di stabilità che hanno cessato di produrre i loro effetti con il 31 dicembre 2014. Questo indipendentemente dal fatto che, al momento, abbiano fruito o meno dell’una tantum sostitutiva. I rappresentanti del MIUR hanno detto che, anche a loro parere, si dovrebbe procedere con il pagamento. Hanno però informato le OO.SS. che da comunicazioni annunciate nel corso di un contatto telefonico è in arrivo una nota di Noi PA di cui non conoscono il contenuto e si sono riservati una risposta definitiva quando avranno preso visione della nota preannunciata;
c) il terzo aspetto riguarda il reintegro delle posizioni economiche per un numero di personale pari a quello di coloro che ne fruivano e sono stati collocati in quiescenza dopo l’ultima tornata di nomine. Tale operazione dovrebbe riguardare lo scorrimento di chi ha già maturato tutti i requisiti previsti, compreso il superamento della fase di formazione, e, nei casi in cui non vi fossero aventi titolo, nella riattivazione di tutte le procedure previste dalla normativa vigente. Anche su questo aspetto i rappresentanti dell’amministrazione si sono dimostrati possibilisti, pur riservandosi un approfondimento, ma hanno manifestato dubbi sulla possibilità di procedere alla fase di formazione obbligatoria, ove necessaria, stante una ipotizzabile carenza delle necessarie risorse finanziarie.
La delegazione dello SNALS-CONFSAL ha manifestato apertamente il suo totale dissenso su questo modo di agire del MIUR che, invece di operare assumendosi la responsabilità di applicare i contratti vigenti, preferisce trincerarsi dietro la “tutela” del MEF lasciandosi, di fatto, “commissariare” con il conseguente esproprio delle proprie competenze ed evitando, almeno per ora, anche l’opportuno coinvolgimento dell’ARAN. Ha ribadito la necessità di uno sblocco positivo e tempestivo della situazione anche alla luce delle delicate mansioni che il personale svolge a vantaggio del servizio scolastico soprattutto nei riguardi dei soggetti portatori di handicap.
Per lo SNALS-CONFSAL il tempo dei rinvii deve finire e, se non si arriverà a soluzione positiva in tempi brevissimi, il sindacato intraprenderà tutte le azioni possibili sia sul piano strettamente sindacale sia su quello giurisdizionale.

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